Rivista Italiana online la "Care"
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Il ruolo dell’ostetrica e il neonato pretermine: mantenimento della lattazione
e promozione dell'attaccamento madre-bambino nell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale
3° classificato Tema A PREMIO ALLATTAMENTO AL SENO AVENT 2016
G. Dalla Valle
Presso la Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Bambino Gesù è stato istituito un progetto in direzione BFHI per promuovere l’allattamento al seno che consiste in: una stanza per la raccolta del latte, con tiralatte elettrici professionali accessibile 24h su 24; un corso di formazione sulla promozione dell’allattamento al seno per il personale; l’introduzione della figura della consulente dell’allattamento (IBCLC), la creazione di un opuscolo sull’allattamento dei neonati pretermine, la stimolazione simultanea, uso di galattologhi (domperidone), incontro settimanale con le madri sull’allattamento. Confrontando i tassi di allattamento nella categoria dei neonati VLBW, confrontabile con il nostro studio, con un peso inferiore a 1500g, prima e dopo l’attivazione del programma, si è potuto osservare l’aumento del numero di neonati alimentati esclusivamente con latte materno dal 4,5% nel 1998, al 64,3% nel 2000, al 55,5% nel 2002.54,55
L’iniziativa Baby-Friendly Hospitals (BFHI) risulta contribuire ad un aumento dell’inizio e della durata della pratica dell’allattamento materno anche tra i neonati pretermine ricoverati in TIN come dimostra uno studio americano condotto in una NICU che mette a confronto i tassi di allattamento alla dimissione del 1995 (prima dell’introduzione delle politiche BFH) e del 1999 (quando lo stato di BFH era garantito); il tasso di inizio di allattamento è aumentato dal 34.6% (1995) al 74.4% (1999) (P < .001). A due settimane di vita la proporzione di neonati che ricevevano “any breast milk” è aumentata da 27.9% (1995) al 65.9% (1999) (P<.001) e la proporzione di neonati riceventi latte materno esclusivo è cresciuta dal 9.3% (1995) al 39% (1999) (P = .002) 56 57.
Gli studi condotti secondo i criteri BFHI evidenziano che un complesso sistema di interventi evidence-based può funzionare come una guida e stimolare il cambiamento.

Per implementare l’efficacia del nostro progetto proponiamo di:
- creare un ambiente dedicato all’estrazione del latte in reparto
- avere la possibilità di conservare il latte estratto in reparto in un frigorifero predisposto per poterlo poi congelare a casa o, in alternativa, attivare un servizio di raccolta e trasporto alla “Cucina pappe” da parte del personale competente;
- creazione di due fasce orarie per la consegna del latte estratto a domicilio (ipotesi: primo pomeriggio e tardo pomeriggio) per permettere la consegna del latte ad una più ampia utenza ;
-avere una politica scritta ed attivare routinariamente la Kangaroo Mother Care ai neonati stabilizzati che sia comunicata di routine a tutto lo staff ed educare tutto il personale sulle nozioni necessarie per implementare questa politica indispensabile in quanto potente galattologo e strumento necessario per umanizzare le cure.
- proseguire con il progetto pilota da noi suggerito, basato sui principi guida di “The Baby-Friendly Hospital Initiative Expanded For Neonatal Intensive Care”, ancora poco conosciuti perchè di recente formulazione, offrendo un servizio di assistenza ostetrica personalizzato routinario alla triade familiare, con l’uso di materiale informativo dettagliato e del diario per la madre, favorendo la creazione del legame di attaccamento madre-bambino attraverso la KMC;
- motivare e informare tempestivamente la madre sull’allattamento materno dare informazioni (sui vantaggi e sulla pratica) sull’allattamento materno sempre, anche quando il bambino sta molto male: è un modo per rendere la madre consapevole e co-protagonista delle cure al bambino;
- introduzione della figura dell’ostetrica come esperta dell’assistenza alla puerpera, come risorsa per incentivare l’uso di latte materno nel reparto, per favorire l’attaccamento precoce madre-bambino, fornire supporto psicologico durante il corso del puerperio e assicurare la continuità assistenziale .

CONCLUSIONI

In questo studio abbiamo valutato il livello di stress indotto dall’ambiente della Terapia Intensiva Neonatale attraverso la somministrazione del questionario PSS alle 16 madri incluse nel progetto ed abbiamo rilevato un livello medio di stress dell’esperienza complessiva elevato.
In particolare la fonte di stress maggiormente significativa è rappresentata dalla scala “Percezione del ruolo genitoriale”. E’ risultata, in media, estremamente stressante la condizione di separazione dal bambino e molto stressante l’incapacità e l’impotenza di prendersi cura del bambino; stressante è inoltre risultata l’impossibilità di nutrire autonomamente il proprio bambino.
L’analisi retrospettiva condotta presso il reparto di Patologia Neonatale del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino nei primi sei mesi dell’anno 2014, su 101 neonati pretermine, con età gestazionale mediana di 31+2 sg e peso alla nascita di 1618g mediana, evidenzia un tasso di uso di latte materno alla dimissione limitato, corrispondente al 36,6% nei neonati e l’assenza della realizzazione della KMC.
G. Dalla Valle
Rivista Italiana online "La Care" Vol 8 No 2 anno 2017- pagina 21 - Avanti »