La relazione e comunicazione prenatale
abstrac relazione IV Congresso Nazionale AICIP: Dal Feto al Neonato 2017
G. Soldera
Il presente intervento si propone di offrire un’iniziale distinzione tra due discipline che svolgono il loro studio e ricerca nell’ambito della vita prenatale: la psicologia e l’educazione. La psicologia prenatale si occupa dello studio delle capacità del nascituro nel corso della gestazione. L’educazione prenatale si prefigge lo scopo di aumentare la consapevolezza dei genitori dell’importanza di questo periodo promuovendo la crescita e lo sviluppo delle potenzialità del nascituro.
Il concetto chiave che unisce queste due discipline è la continuità tra la vita intra- ed extrauterina. La vita pre- e post-natale rappresentano i vertici di un continuum che pone le sue radici nel concepimento. Le connessioni biologiche che si instaurano in questa fase sono il riflesso delle connessioni umane che derivano principalmente dalla madre e dal padre, i quali svolgono un ruolo complementare e integrato nella formazione del figlio.
Il figlio è il prodotto di una relazione e di un incontro tra i gameti maschili e femminili, i quali
rappresentano rispettivamente il Sè maschile e il Sè femminile, che con il concepimento formano il Sè personale del figlio.
Vengono analizzate le reti di relazioni che si vengono ad intessere tra madre, padre e figlio e che condizionano lo sviluppo di quest’ultimo, infatti Andree Bertin afferma: “Tutto ciò che la madre vive durante la gravidanza il bambino lo vive con lei”.
La relazione risente dell’influenza del genoma e dell’ambiente. Vi sono tre tipi di correlazione tra questi due fattori: passiva, attiva e di tipo evocativo. Il bambino interagisce con la madre a livello genetico e psicologico. Il modo in cui la madre vive questo periodo è fondamentale per lo sviluppo psicologico del bambino ed è il risultato di una serie di fattori relativi alla sua storia personale e alla realtà attuale della coppia.
L’attaccamento che la madre instaura con il figlio durante la gravidanza è predittivo della qualità della futura relazione che avrà con lui. La qualità e quantità del legame prenatale è fondamentale per lo sviluppo cerebrale del bambino. A livello psicologico la relazione madre-bambino incide in maniera decisiva sulla promozione della salute mentale o sulla genesi della psicopatologia nel bambino.
Viene analizzata a questo proposito la sensibilità comunicativa materna, che si esprime nella capacità della madre di cogliere i segnali del bambino e nell’essere disposta ad accoglierli, e il processo di sintonizzazione affettiva.
L’epigenetica ha contribuito a indagare gli effetti che l’ambiente e in particolare i genitori hanno nella formazione del figlio. La relazione e l’amore presente tra i genitori alimenta lo scambio nutritivo fisico e psicologico tra madre e bambino.
I figli nati da matrimoni infelici dimostrano di avere difficoltà di maturazione e psicorelazionali.
L’influenza delle relazioni è bidirezionale. Il nascituro è un essere attivo, capace di interagire con il mondo circostante, unico e irripetibile. Il nascituro percepisce, sente, entra in relazione, elabora le informazioni, dà risposte ed è dotato di intelligenza intra- e interpersonale. E’ consapevole dei limiti della propria realtà fisica, del proprio spessore di coscienza, di ciò che è e sa e della consapevolezza che hanno la madre e il padre.
Il bambino per un sano sviluppo ha bisogno di nutrirsi di sane relazione. Le sane relazioni richiedono accettazione, rispetto e valorizzazione.
Si rende necessario favorire al meglio la relazione tra la madre, il padre e il bambino; sciogliere gli ostacoli presenti lungo il percorso verso la transizione alla genitorialità; stimolare il coinvolgimento attivo e la sintonizzazione emotiva con il nascituro. Tutto ciò è reso possibile se si offrono ai genitori strumenti efficaci per accettare ciò che sono e sanno in quel momento.
E’ necessario un accompagnamento e un aiuto per formulare pensieri positivi e costruttivi su possibili scenari di miglioramento e vivere con gioia questa importante fase della vita.
G. Soldera
Rivista Italiana online "La Care" Vol 8 No 2 anno 2017- pagina 6
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