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La forma del cranio nel neonato e approccio osteopatico

M. Censi, I. Kejklickova, A. Eliasova, S. Losurdo, G. Renzi
Egli visse durante la guerra di secessione americana alla quale partecipò al comando delle truppe federali curando numerosi feriti e acquisendo così notevoli nozioni di anatomia sul vivente. La guerra però lo segnò profondamente per le numerose morti e per la successiva perdita della moglie e dei tre figli a causa di un’epidemia di meningite. Questo l’allontanò dalla medicina ufficiale del tempo, che sembrava non dare delle risposte efficaci nel trattamento delle malattie tramite l’allopatia e la chirurgia.
Il Dottor Still fondò quello che è il principio cardine dell’osteopatia: “ tutto ciò che serve per sostenere la vita si trova all’interno del nostro corpo”. Egli sviluppò, quindi, delle tecniche per stimolare la capacità innata del corpo di autoguarirsi.
Egli creò principalmente due tipi di tecniche: “Tecniche di regolazione osteo-articolare e Tecniche di normalizzazione viscerale”.
Le tecniche di regolazione osteo-articolare puntano a ristabilire la mobilità delle articolazioni disfunzionali, mentre quelle di normalizzazione viscerale cercano di ripristinare un corretto accomodamento da parte degli organi al movimento diaframmatico, favorendo così il corretto scambio venoso e linfatico a questo livello.
Nei decenni successivi i suoi studenti svilupparono e migliorarono le sue tecniche. Fra loro spicca la figura di William Sutherland (1873-1954), giovane giornalista, che in seguito ad uno scoop su Still, decise di frequentare il corso di osteopatia. Con lui nascerà il concetto di osteopatia craniosacrale. Osservando un cranio rimase colpito dal taglio obliquo della squama dell’osso temporale che sembrava la branchia di un pesce. Tale forma gli suggerì l’idea che potesse esserci una plasticità e occupò tutta la sua vita nello studio dell’elasticità e della mobilità delle ossa craniali fondando così l’osteopatia craniosacrale e le sue tecniche.
Nel 1930, infine, la professione osteopatica americana accorpò tutte le scuole e adottò un modello medico unificato di formazione osteopatica.
In sintesi l’osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria (anche se in Italia aspetta ancora il giusto riconoscimento), che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e il trattamento. L’approccio osteopatico è considerato come un’influenza facilitante per incoraggiare il processo di autoregolazione del corpo e essendo una disciplina olistica (dal greco olos: tutto) vede il sintomo solo come un campanello di allarme e punta all’individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso.

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M. Censi, I. Kejklickova, A. Eliasova, S. Losurdo, G. Renzi
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