La Vitamina D(el) sole
A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
FONTI SOLARI |
La pelle umana produce vitamina D con l’esposizione al sole (UVB con lunghezza d’onda 280-315 nm), per conversione del naturale 7-deidrocolesterolo (presente in alte concentrazioni nella pelle umana) in vitamina D3. Tuttavia, la quantità di sole può variare notevolmente da persona a persona.
La produzione di vitamina D dipende dalla quantità di UVB e quindi da:
• pigmentazione della pelle;
• uso di creme solari: la produzione cutanea di vitamina D può essere completamente abolita quando ci si attiene alla quantità di crema solare e fattore di protezione solare (SPF) raccomandato dalla OMS;
• tipo di abbigliamento;
• stagione dell’anno;
• latitudine geografica.
L’esposizione al sole non può portare a concentrazioni di vitamina D tossiche.
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Tabella I: Fonti di Vitamina D (Tratto da Capriati T., et al 2016)
A livello intestinale, osso e muscolo, la 1,25(OH)2D determina:
• Incremento dell’assorbimento intestinale di calcio
• Promuove la sintesi di alcune proteine, in particolare l’osteocalcina, fondamentale per l’omeostasi dell’osso.
• Induce la produzione di RANKL, promuovendo l’attivazione degli osteoclasti.
• Stimola la produzione di proteine muscolari ed attiva alcuni meccanismi di trasporto del calcio a livello del reticolo sarcoplasmatico, essenziali per la contrazione muscolare (Adami S., 2011).
Tra gli effetti extrascheletrici della vitamina D:
• Attività antiproliferativa (utilizzo nella terapia della psoriasi; probabile uso nelle neoplasie della mammella, del colon e della prostata).
• Azione immunomodulante che promuove la regolazione di fattori di trascrizione, importanti per le patologie autoimmunitarie come le malattie infiammatorie croniche (MICI) e la celiachia (Kosmowska-Miśkόw A., 2014; Tanpowpong P., et al., 2014).
• Effetto di sensibilizzazione sui tessuti all’azione dell’insulina e incremento della secrezione di insulina stimolata dal carico orale con glucosio; studi clinici hanno dimostrato che bassi livelli di vitamina D sono predittivi di diabete mellito tipo 2 (Giulietti A., et al., 2004; Driver J.P., et al., 2008).
• Livelli elevati di vitamina D contribuiscono all’insorgenza dell’aterosclerosi ed alla formazione di calcificazioni vascolari, ma anche il deficit di vitamina D sembra incrementare il rischio di eventi cardiovascolari maggiori in individui apparentemente sani ed esisterebbe un’importante correlazione con la mortalità per eventi quali scompenso cardiaco, infarto miocardico, morte cardiaca improvvisa, ictus, fibrillazione atriale e malattia vascolare periferica. I meccanismi fisiopatologici di tali correlazioni sono ancora da definire, ma l’iperattività del sistema renina-angiotensina-aldosterone sembra avere un ruolo determinante (Ciccone M.M., et al., 2015).
• Effetto pleiotropico sull’immunità e sulla “prevenzione” delle infezioni respiratorie, dell’asma e della dermatite atopica (Bergman P., et al 2013; Marchisio P., et al., 2013; Litonjua A.A., 2012; Muehleisen B., et al., 2013; Fares M.M., et al., 2015; Spergel J.M. 2010).
• Relazione ipovitaminosi D, obesità e sindrome metabolica (Belenchia A.M., et al 2013).
• Sono stati condotti degli studi che mettono in correlazione il deficit di vitamina D con l’autismo e la depressione (Grant W.B., et al., 2013; Cannell J.J., et al., 2013; Spedding S., et al., 2014)
Tabella II: Conclusioni ESPGAN sugli effetti principali della Vitamina D (Tratto da Capriati T., et al 2016).
OSSO
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La supplementazione di vitamina D nell’’infanzia contrasta rachitismo ed osteomalacia). L’integrazione con vitamina D nei bambini < 1 anno di vita con deficit può determinare un aumento della densità minerale ossea, mentre non ci sono prove a sostegno della supplementazione nei bambini con > 1 anno di vita e negli adolescenti con vitamina D.
Non vi sono prove sufficienti per sostenere o rifiutare la supplementazione di routine di vitamina D oltre l’anno di vita.
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MUSCOLO
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Neonati e bambini con grave carenza di vitamina D e rachitismo possono presentarsi con sviluppo motorio ritardato, ipotonia muscolare, e debolezza (associati o no a ipocalcemia).
Nonostante questa associazione ben nota (carenza di vitamina D e funzione muscolare alterata), il Committee of Nutrition ESPGHAN non ha potuto identificare rilevanti evidenze di un effetto benefico della supplementazione di vitamina D sulla funzione muscolare in neonati sani, bambini e adolescenti.
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A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
Rivista Italiana online "La Care" Vol 9 No 3 anno 2017- pagina 15
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