Contatto pelle a pelle, allattamento al seno e rooming in:
effetti sul calo ponderale nel neonato sano a termine
Indagine retrospettiva nell’Unità Operativa di Pediatria dell’Ulss 7
G. Malvestio, A. Bortolini, V. Maria Bombace, M. Corso, C. Peruzzo
INTRODUZIONE
Il peso del neonato sano e nato a termine (età gestazionale ≥37 settimane con punteggio APGAR ≥7 che non necessita di rianimazione), nelle prime 24 ore di vita subisce una diminuzione, definita calo fisiologico se inferiore al 10% del peso alla nascita (1-3).
Se il calo ponderale risulta ≥10% o perdura, ci si trova dinnanzi ad una condizione sfavorevole, che in primis va ricercata in un errore nell’alimentazione durante la degenza (1-2,4-5).
L’UNICEF afferma che promuovere il contatto pelle a pelle tra madre e neonato sano, l’attacco al seno entro i 30 minuti dal parto, l’allattamento al seno a richiesta e il modello di rooming in favorisce il recupero del peso dopo il calo ponderale e l’esclusività dell’allattamento al seno già nei giorni che precedono la dimissione del neonato (6).
Per contatto pelle a pelle si intende un contatto diretto e prolungato fra mamma e neonato, durante il quale, il neonato trova il capezzolo grazie all’odore della mamma, dando inizio così alla prima poppata (7-8). Madre e neonato spesso conseguono spontaneamente un corretto attacco al seno (9), il quale, dati i suoi benefici, può essere continuato anche successivamente al periodo postnatale (10-11). Diversi studi dimostrano che il contatto pelle a pelle calma il neonato, regola il battito cardiaco e la respirazione, favorisce la termoregolazione e il metabolismo (2,12-13), diminuisce la probabilità di ipoglicemia, favorisce l’attacco al seno adeguato e la probabilità di un allattamento esclusivo e protratto nel tempo (2,6) e fortifica il legame con la madre (2,13-15).
In Italia, il 94,8% delle madri che hanno attaccato al seno il neonato precocemente, lo allatta anche dopo la dimissione, contro l’84,1% di chi non lo ha fatto (16).
È dimostrato che l’allattamento al seno è importante per la salute della madre e del neonato (4).
Esistono due possibili atteggiamenti circa la frequenza dei pasti: il metodo “controllato” che fissa intervalli regolari tra una poppata e l’altra, talvolta escludendo il pasto notturno e il metodo a “richiesta”, nel quale il neonato viene attaccato al seno ogni volta che ne dimostri il desiderio, attraverso segnali quali movimenti di suzione, il portarsi le mani alla bocca, i movimenti veloci degli occhi, i vagiti e l’irrequietezza (6,17-18). Il neonato ha la capacità di autoregolamentazione, che gli consente di assumere la quantità di latte adeguata alle sue necessità. È pertanto consigliabile l’allattamento a richiesta rispetto a quello ad intervalli (2-4).
L'allattamento al seno inadeguato può causare eccessiva perdita di peso del neonato durante i primi giorni di vita (19-20), dunque, per la promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno l’OMS e l’UNICEF promuovono dal 1992, l’iniziativa “Ospedale Amico dei Bambini” (Baby Friendly Hospital [BFH]), in particolare, il modello di rooming in, il quale favorisce il contatto pelle a pelle e la permanenza di madre e neonato nella stessa stanza.
Un ospedale è dichiarato BFH quando garantisce l’applicazione dei “10 passi” (Tabella 1) per l’avvio e il mantenimento dell’allattamento materno esclusivo (6).
Tabella 1: I 10 passi per l’avvio dell’allattamento al seno
I 10 Passi |
1. Definire una politica aziendale e dei protocolli scritti per l'allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale sanitario;
2. Preparare il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo;
3. Informare le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno;
4. Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario;
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati;
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica;
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming in), in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale;
8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento;
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento;
10. Promuovere la collaborazione tra il personale della struttura, il
territorio, i gruppi di sostegno e la comunità
locale per creare reti di sostegno a cui
indirizzare le madri alla dimissione
|
Nel mondo sono 157 gli Stati nei quali UNICEF e OMS hanno certificato circa 23.000 BFH (21).
G. Malvestio, A. Bortolini, V. Maria Bombace, M. Corso, C. Peruzzo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 9 No 3 anno 2017- pagina 22
- Avanti »