Ulteriori dati, quali la settimana gestazionale del parto, la tipologia di parto, l’indicazione clinica per la scelta di tale tipologia, il sesso e il peso del bambino alla nascita, sono stati ricavati dalle cartelle cliniche ospedaliere. Su una popolazione di 1014 mamme eleggibili per lo studio, ha accettato di partecipare un campione di 959 soggetti (95,6%), completando l’EPDS a due giorni dal parto, durante il periodo di ricovero in ospedale. Delle 55 donne mancanti, 14 sono state dimesse in prima giornata, le restanti 41 hanno rifiutato esplicitamente di partecipare. Per l’analisi dei dati, si sono suddivise le partecipanti secondo le tre tipologie di parto: parto vaginale (V), C E e C U. Si decide di optare per C U nei seguenti casi: sofferenza fetale; prolasso del funicolo; sproporzioni feto-pelvica; arresto e/o anomalie del travaglio; presentazione anomala del feto, così come un’induzione fallita o una distocia. Il gruppo dei C E comprende tutti i tagli cesarei fatti su indicazione medica o su richiesta materna, quindi senza indicazioni mediche specifiche. Maggiori dettagli sono riportati in altri lavori [22].
L’Edimburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) è un questionario autovalutativo progettato originariamente da Cox et al. [7] per lo screening della sintomatologia depressiva del post-partum. Si tratta di un questionario composto da 10 item, in cui le donne sono invitate a valutare il modo in cui si sono percepite negli ultimi 7 giorni. Ogni domanda ha quattro risposte possibili ed ognuna ha un punteggio che va da 0 a 3 (range complessivo da 0 a 30). Un punteggio più alto è associato ad una maggiore probabilità di depressione. Nel nostro studio, le donne che hanno raggiunto un punteggio totale maggiore o uguale a 9, sono state considerate come a rischio di DPP. Questo punteggio di cut-off è stato raccomandato da indagini epidemiologiche e da screenings [17,23,24]. Sono state poi estrapolate tre sottoscale: Anedonia (item 1,2), Ansia (item 3,4,5,6) e Depressione (Item 7,8,9,10) [19,20,25]. E’ stata somministrata l’edizione EPDS validata per la lingua italiana [17].
I gruppi studiati sono stati descritti per mezzo di analisi di frequenza o di medie e deviazioni standard (SD). L’età media, la parità, l’età gestazionale, il peso del neonato alla nascita e i punteggi medi EPDS, sono stati divisi per tipologie di parto (vaginale o cesareo, e nello specifico:
C E o C U) e sono stati confrontati utilizzando un campione t-test indipendente. Il test χ2 è stato utilizzato per analizzare le associazioni esistenti tra le differenti modalità di parto e le altre variabili considerate. Una p <0.05 è stata considerata come statisticamente significativa. Per i calcoli, è stato utilizzato il Statistical Package for Social Sciences (SPSS).
La tabella I evidenzia il confronto tra i dati socio-demografici delle mamme partecipanti e le caratteristiche dei neonati, suddivisi nei tre gruppi di tipologia di parto. 694 (72,4%) delle donne ha partorito per via vaginale e 256 (26,7%) con taglio cesareo; di questi, 127 (13,2%) con taglio cesareo di tipo elettivo e 129 (13,4%) taglio cesareo effettuato in urgenza. Non è stata riscontrata alcuna differenza per quel che riguarda l’età, la parità, il livello d’istruzione, lo stato civile, il sesso o il peso alla nascita dei neonati, se confrontati per le tre modalità di parto.
La tabella II mostra il punteggio medio totale dell’EPDS, così come la media per ogni singolo item e le medie di ogni sottoscala (Depressione, Ansia e Anedonia), suddivise secondo la tipologia di parto delle donne esaminate. I punteggi medi totali erano più alti per le donne che hanno subito un parto cesareo rispetto alle donne che hanno partorito per via vaginale (6,93 ± 4,80 vs 6,05 ± 4,20, p <0.01), ma solo le donne che hanno partorito con C E, hanno poi effettivamente raggiunto dei punteggi significativamente più alti (7,00 ± 3,98 vs. 6,05 ± 4,20, p <0.001). Queste donne avevano, inoltre, raggiunto più frequentemente delle altre un punteggio totale ≥ 9 (33,6% vs 25,2%, p <0.01).
L’analisi fattoriale ha mostrato che le sottoscale Depressione, Ansia e Anedonia, risultano significativamente più alte nelle donne che hanno partorito con taglio cesareo rispetto alle donne che hanno partorito per via vaginale (Depressione: 0,53 ± 0,72 vs 0,37 ± 0,65, p <0.007; Ansia: 1.07 ± 0.88 vs. 1.16 ± 0.93, p <0.02; Anedonia: 0,32 ± 0,59 vs 0,19 ± 0,48, p <0,003). Ma anche in questo caso, solamente le donne che hanno partorito con C E riportano punteggi significativamente più alti (depressione 0,37 ± 0,65 vs 0,45 ± 0,68, p <0.004; ansia 1,17 ± 0,93 vs 1,07 ± 0,88, p <0.006; anedonia 0.19 ± 0.48 vs 0.31 ± 0.64, p <0.001). Da sottolineare è che la sottoscala dell’Anedonia è risultata significativamente più importante anche in donne con C U rispetto alle donne che hanno avuto un V (0,19 ± 0,48 vs 0,30 ± 0,68, p <0,002).