La care madre-neonato: favorire e ostacolare il bonding neonatale.

- Molte e associazioni promuovono sempre di più l’allattamento esclusivo e precoce al seno e seguono la donna aiutandola nella quotidianità.

Tutti questo sono dati positivi, anche se non c’è da dimenticare che in ancora più del 50% dei punti nascita italiani, il bambino viene separato dalla mamma nelle prime due ore dopo il parto, per motivi diversi da problemi di salute.
Dall’elaborazione dei dati ottenuti dallo studio si può definire come gli elementi che possono influire sul corretto instaurarsi di questo rapporto genitori-neonato sono molti e tutti importanti, in particolar modo le conoscenze sul bonding possedute dai professionisti, i quali devono essere in grado di trasmetterle alle mamme prima del parto. Conseguentemente a questo e alle procedure previste dal reparto e dalla struttura ospedaliera troviamo tutta una serie di attività di reparto che possono andare a influire, come la care neonatale (profilassi, bagno, cambio pannolino, visite mediche…) le attività di routine durante il parto, l’attuazione o meno di corsi informativi per le mamme, del rooming-in, l’importanza data all’allattamento al seno e la promozione attuata. Nella realtà operativa, infatti si rischia di non dare la giusta attenzione e premura alle attività che vengono svolte in un momento così delicato e particolare; in alcune realtà da parte del personale sanitario si potrebbe fare ancora molto per migliorare il bonding:
- Rimandare le procedure routinarie: di solito le infermiere eseguono prima le profilassi consigliate (vit.k e pomata-gocce oftalmiche) poi portano il neonato alla madre. La pomata offusca momentaneamente la vista del neonato o lo costringe a tenere gli occhi chiusi. I genitori hanno bisogno di guardarlo negli occhi.
- Permettere il contatto: dopo la nascita il neonato va lasciato sulla pancia della mamma pelle a pelle, a meno che non ci siano delle condizioni mediche che richiedono la separazione.
- Permettere al neonato di iniziare l’allattamento subito dopo la nascita: oltre a garantire un avvio efficace e precoce dell’allattamento, la stimolazione del capezzolo prodotta dal neonato, aumenta le contrazione uterine riducendo le perdite ematiche post-partum. Inoltre la suzione precoce stimola anche la produzione di prolattina, un ormone che aumenta le capacità relazionali-affettive materne.
- Stare insieme alla madre (rooming-in): i neonati sani dovrebbero stare sempre con la madre sin da dopo il parto per permettere il supporto visivo, uditivo,tattile, olfattivo e per la suzione.
- Incoraggiare la madre e il padre a parlare, toccare e guardare il loro bambino: oltre al contatto pelle a pelle, è importante che i genitori accarezzino il loro piccolo;

oltre a essere piacevole, strofinare la pelle ha un effetto medico benefico per il neonato.
- Promuovere la cultura sul bonding e diffondere informazioni a riguardo ai genitori prima e dopo la nascita del bambino.

Il professionista dovrebbe vegliare sul nascituro e la mamma garantendo un ambiente confortevole e la privacy, controllando di tanto in tanto con discrezione che non si presentino complicanze e ritardare così quelle che sono le attività di routine per il tempo necessario raccomandato.
Sarebbe utile riuscire a creare uno spazio appositamente dedicato al bonding e all’allattamento nella cartella infermieristica, dove le infermiere che si prendono cura del neonato e della mamma possono registrare se è avvenuto il contatto pelle a pelle e la sua durata, dopo quanto tempo si è attaccato al seno il piccolo e se ci sono stati problemi, l’andamento dell’allattamento e altre informazioni utili per una presa in carico globale del binomio madre-neonato.
Nell’immaginario comune si crede che fare troppe carezze ad un neonato, o avere un contatto corporeo prolungato con lui possano “viziarlo”, ci sbagliamo; e a dimostrarlo sono ricerche scientifiche. Il contatto fisico, infatti, non solo tranquillizza il neonato, ma potenzia anche il suo sviluppo cerebrale, infatti, secondo una recente indagine scientifica, pubblicata sul Journal of Neuroscience, il tocco sui neonati arriva dritto al loro cervello e ne stimola la maturazione.
Sulla base dei risultati e delle considerazioni fatte possiamo concludere che sarebbero necessarie alcune modifiche nel tipo di approccio e di importanza che si da al processo del bonding e i suoi elementi; sicuramente sono molte le donne “curiose” di saperne di più su questo argomento, così abbiamo realizzato un opuscolo informativo contenente alcune utili ed essenziali informazioni sul bonding (storia, studi, elementi, accorgimenti pratici), tale strumento dovrebbe essere distribuito alle donne in gravidanza, inoltre potrebbe essere tradotto in diverse lingue e distribuito alle donne di altre nazionalità che hanno spesso carenze di informazione e bisogno di aiuto. Infine questo studio propone, come suggerito e apprezzato dalle donne intervistate, la predisposizione di una figura infermieristica di riferimento, che appositamente formata sul bonding, l’allattamento e la care madre-neonato, possa seguire la donna durante la gravidanza e il puerperio per informarla, guidarla e aiutarla nelle piccole difficoltà legate alla gestione del neonato. Questo sarebbe un ottimo punto di riferimento per le donne che spesso si trovano sole, una volta dimesse dall’ospedale, a gestire il neonato e a volte possono sentirsi sole,e non sanno a chi rivolgersi anche solo per un consiglio.