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Il vissuto emotivo della gestante con gravidanza gemellare svelato dal Lüscher color test
Francesca Savio, Gino Soldera, Gianluca Straface, Arturo Giustardi, Vincenzo Zanardo
Parole chiave: Gravidanza gemellare, distress, Test di Lüscher, vissuti emotivi in gravidanza, rapporto con la corporeità.

ABSTRACT

BACKGROUND. Twin pregnancies are an increasing phenomenon in the industrialized countries and enhance the risk of a worse maternal and neonatal outcome, representing a condition of increased psychological distress. STUDY'S OBJECT. To investigate the unconscious dynamics in twin pregnant women by Lüscher's color test.
MATERIALS AND METHODS. The study group consists of 50 twin pregnant women and 100 control singleton pregnant women attending prenatal classes between January and October 2012 in Veneto Region, Italy. The 8-color panel and form panel were administered in order to describe the superficial and the deep emotional dynamics, respectively.
RESULTS. Twin pregnant women are comparable to singleton for socio-cultural and anthropometric characteristics. Pregnant women choose fuchsia in the first position (twin 50 vs singleton 49 %), as they idealize pregnant status; and brown in the last position (52 vs 44 %) expressing stress. Unlike singleton pregnancies, twinning choose yellow in the second position (28%) and as the color associated with the favorite one (44%), and red in the third one (34%), wishing to give birth soon and being scared to build a relationship with their babies. Finally, the form panel reveals similar deep emotional state in all pregnant women.
CONCLUSIONS. Pregnant women share the deep emotional state and idealize their status in the third trimester, but at the same time they perceive it as stressful. In addition twin pregnant women are afraid of building a relationship with their babies and want to give birth soon.

INTRODUZIONE

Dalla metà degli anni '70 la prevalenza delle gravidanze gemellari è fortemente aumentata nei Paesi industrializzati (Macfarlane A. et al., 2005) anche per il perfezionarsi ed il diffondersi di tecniche di fecondazione assistita (ESHRE, 2011). La gravidanza gemellare prevede controlli ravvicinati, anche periconcezionali, poiché è associata ad un'aumentata incidenza di complicanze materne e feto-neonatali, fattori causali e concausali di distress psicologico pre e post gravidico (Kovacs B. et al., 1989; ACOG,2004).
E’ verosimile quindi che questa condizione materna peculiare possa avere un impatto psicologico per l’attivazione di vissuti anche inconsci di tipo emotivo. Sappiamo che la gravidanza nella donna attivi dinamiche inconsce ed angosce specifiche collegate proprio alla nuova condizione sia fisica che psicologica e sociale. Nella gravidanza pertanto si vivono emozioni e sentimenti ambivalenti, conflitti oltre all’angoscia della perdita irreversibile dello status di figlia, anche collegabili al processo in atto, al bambino e a se stessa. Tutto questo materiale psichico non è assolutamente tollerato dal soggetto, che lo ritiene pericoloso e fonte di angoscia, e, nello specifico, la situazione parrebbe ancora più delicata, dato che si vanno a sviluppare rappresentazioni dell’ immagine del bambino (fantasmatico e reale), viene messa in discussione l'immagine di sé come donna e come madre, e si vivono fantasie e timori, aspettative e angosce variamente integrate a seconda della organizzazione mentale interna e dell'ambivalenza ad essa collegata. Caratteristico di questo periodo è un progressivo e crescente investimento verso di sé ed il proprio mondo interiore attraverso una regressione che consente alla donna di accettare la presenza del feto (Zajicek E, 1981). E’ facile, in questo periodo l’instaurarsi dell’ipersomnia, che caratterizzerebbe questa regressione ed appunto consentirebbe più facilmente l’identificazione con il feto. Le eventuali nausee e vomiti hanno funzioni ambivalenti: da una parte rassicurano la donna d’essere veramente incinta, dall’altra consentono di espellere simbolicamente ciò che può essere pericoloso al feto. O ancora, possono risultare come il compromesso fra un conflitto ambivalente di accettazione e di rifiuto, di desiderio e di paura tipico di questo periodo carico d’ansia.
Inoltre, esperienze quali modificazione del corpo, gestazione, parto, allattamento rimettono in discussione e riattivano vecchie problematiche relative a simbiosi, fusione, separazione, immagine di sé e autostima che possono in alcuni casi sconvolgere precari equilibri psicologici (Kelly R.H. Et al., 2001; Kovacs B. et al., 1989). A tutto ciò si devono aggiungere le modificazioni biologiche proprie della gravidanza e in particolare le diverse fluttuazioni endocrine che, come è noto da lungo tempo, possono avere una ricaduta sul tono dell'umore, sull'ansia o su altre funzioni psichiche (Zajicek E.,1981; Kelly R.H. Et al., 2001). E’ risaputo che il bambino può essere caricato di sentimenti positivi e negativi allo stesso tempo, ed è per questo che accanto ad un “bimbo buono”, è possibile incontrare anche un bimbo “cattivo” che deforma e s’impossessa del mondo fisico e psichico della madre come “un parassita” o un corpo estraneo.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 1 No 1 anno 2013
Savio et Al. - pagina 10 >>
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