Rivista Italiana online la "Care"
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Promuovere l’allattamento materno:
l’impatto di una buona informazione correlata alla funzione educativa dell’ostetrica/o
Alice Rossi

ABSTRACT

L’allattamento materno ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nelle società di tutti i tempi; esso è sempre stato legato a concetti morali di grande importanza: la famiglia, la formazione del carattere di ogni individuo, il ruolo della donna nella società e le sue qualità morali.(1) La promozione dell’allattamento al seno è promozione di salute e l’ostetrica/o da sempre è la professionista che svolge un ruolo, riguardo all’allattamento al seno, definito dal suo percorso formativo, dalle sue capacità comunicative e relazionali e dal suo profilo professionale. L’informazione, prezioso strumento operativo di cui si avvale l’ostetrica/o, occupa un ruolo centrale all’interno del processo della comunicazione. Per l’ostetrica/o, l’informazione è sicuramente un momento educativo la cui importanza ha una notevole ricaduta su tutti gli ambiti professionali e la cui valenza è espressa dalla sua centralità all’interno del processo di comunicazione. Per l’ostetrica/o, educare assume un significato che trova contestualità nel preparare la donna ad affrontare gli eventi fisiologici e non, che caratterizzano il suo ciclo biologico e che possono comportare cambiamenti psicofisici. (2)
SCOPO DELLO STUDIO Lo scopo della nostra indagine è stato quello di rilevare in un gruppo di puerpere il bisogno di informazione relativamente alla pratica dell’allattamento al seno individuando le situazioni in cui questo bisogno è stato soddisfatto. Inoltre, in relazione alla funzione educativa dell’ostetrica/o, si è voluto valutare nelle stesse donne il bisogno di sostegno a domicilio al momento della dimissione dall’ospedale.
MATERIALI E METODI L’ indagine è stata condotta presso la Clinica Universitaria Ostetrico-Ginecologica dell’I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo di Pavia, nel periodo compreso tra il mese di Novembre 2013 e il mese di Gennaio 2014 , mediante la somministrazione di un questionario a 100 puerpere primipare che hanno espletato il parto per le vie naturali o mediante taglio cesareo.
DISCUSSIONE Le donne prese a campione affermano di conoscere i benefici dell’allattamento al seno (99%). E’ un dato apparentemente positivo ma basato su un criterio di autovalutazione in quanto non è stato previsto un questionario di verifica. Sarebbe interessante in futuro prevedere un’indagine in questa direzione. Le informazioni sono state fornite per la maggior parte (74%) dall’ostetrica/o che risulta, quindi, essere molto presente nel percorso clinico ed esperienziale delle 100 donne prese a campione. Il 67% delle puerpere ha frequentato il corso di accompagnamento alla nascita e il 100% di queste afferma di
aver ricevuto informazioni chiare e soddisfacenti: ciò significa che gli obiettivi fissati dai professionisti al riguardo vengono puntualmente raggiunti, dal punto di vista sia dell’informazione che della promozione dell’allattamento al seno. Il dato che indica l’ostetrica/o come la promotrice per eccellenza è assolutamente positivo e rassicurante. Dunque, se i corsi di accompagnamento alla nascita assolvono efficientemente al compito previsto, sarebbe opportuno promuovere i corsi stessi rendendoli più visibili ed attrattivi (solo il 67% li ha frequentati) per consentire a tutte le donne, soprattutto le primigravide, di trarre beneficio dall’educazione alla salute fornita dall’ostetrica/o. Per quanto riguarda il periodo della degenza,della durata di 2 o 3 giorni, anche se il 75% afferma di aver ricevuto informazioni chiare e precise sull’allattamento, sarebbe utile capire le criticità che hanno impedito al 25% delle puerpere di non avere questa opportunità di consulenza. La stessa riflessione dovrebbe riguardare il dato relativo all’insegnamento pratico fornito durante la degenza: se il fatto che l’83% delle donne dia risposta positiva è oltremodo rassicurante, il 17% di risposte negative dovrebbe comunque far riflettere in quanto la pratica del rooming-in sulle 24 ore si pone l’obiettivo di supportare il 100% delle madri dal punto di vista educativo/pratico. Dai dati emersi, l’ostetrica/o è poco presente durante le poppate, sia per ciò che riguarda l’informazione che l’insegnamento pratico (37%) e ciò viene rilevato dall’84% delle donne che ritiene necessaria la sua presenza. Il 75% del nostro campione afferma di avvertire preoccupazione riguardo all’allattamento e all’accudimento del neonato: nonostante ciò solo il 41% sente il bisogno di avere l’ostetrica/o a domicilio come supporto alla fase dell’allattamento e solo il 55% manifesta il bisogno di una visita dell’ostetrica/o sempre a domicilio. E’ senza dubbio chiaro che per il nostro campione la presenza dell’ostetrica/o durante l’avvio dell’allattamento sia alquanto scarsa (37%): è ipotizzabile che alle stesse donne non sia stato così evidente il ruolo di counsellor che l’ostetrica/o esplica attraverso la sua attività educativa e supportiva da un punto di vista sia pratico che emozionale.
CONCLUSIONI I dati della nostra indagine possono essere considerati soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la centralità dell’ostetrica/o come figura di promozione e sostegno dell’allattamento materno in gravidanza, nell’ambito dei corsi di accompagnamento alla nascita. Nonostante ciò gli studi in questa direzione dovrebbero continuare ed intensificarsi e tutti i professionisti dedicati al settore materno-infantile dovrebbero operare al massimo delle loro possibilità.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 2 No 1 anno 2014
A. Rossi - pagina 28 >>
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