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Sviluppo della flora intestinale nei neonati in allattamento Materno
Giacomo Tonti

ABSTRACT

PREMESSA: Nel bambino la flora intestinale presenta numerosi effetti benefici, tra cui inibizione della proliferazione di enterobatteri Gram-negativi e batteri patogeni, sviluppo dell’immunità gastroenterica, prevenzione dell’allergia alimentare e disturbi atopici, sintesi di LC-PUFA, digestione e assorbimento di nutrienti e sintesi di vitamine.
Lo sviluppo del microbiota intestinale del neonato può essere influenzato da vari fattori: età gestazionale, modalità del parto, dieta, ospedalizzazione, utilizzo di probiotici e prebiotici ed esposizione ad antibiotici.
Circa il 10-20% dei neonati è esposto alla profilassi antibiotica intrapartum (IAP) per la prevenzione dell’infezione da Streptococco di gruppo B (SGB).
Lo studio del microbiota intestinale basato su un approccio di tipo molecolare fornisce un quadro più completo della diversità dei microrganismi presenti nel tratto gastrointestinale rispetto alle colture di campioni fecali.
Scopo dello studio è valutare l’effetto della IAP sullo sviluppo e sulla composizione della flora intestinale del neonato.

MATERIALI E METODI: abbiamo arruolato, entro 48 ore di vita, neonati a termine, con peso adeguato all’età gestazionale (AGA), nati da parto vaginale. Per ciascun neonato sono stati raccolti due campioni di feci, il primo a 7 ed il secondo a 30 giorni di vita, determinando mediante real-time PCR il numero di Bifidobacterium spp. e Bacteroides fragilis group, espresso in Log(CFU/g di feci). I neonati sono stati quindi suddivisi in 4 gruppi.
Gruppo 1: non esposti a IAP con allattamento materno esclusivo; Gruppo 2: non esposti a IAP con allattamento materno parziale (almeno 50% di latte materno); Gruppo 3: esposti a IAP con allattamento materno esclusivo; Gruppo 4: esposti a IAP con allattamento materno parziale (almeno 50% di latte materno).

RISULTATI: sono stati arruolati 55 neonati: 25 del Gruppo 1; 7 del Gruppo 2; 17 del Gruppo 3; 6 del Gruppo 4.
A 7 giorni di vita i neonati esposti a IAP hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del numero di Bifidobacterium spp. rispetto ai neonati non esposti a IAP (p<0.05). All’interno di ogni gruppo si è verificato un incremento statisticamente significativo del numero di Bifidobacterium spp. a 30 giorni, rispetto alla valutazione iniziale a 7 giorni (p<0.05 in tutti i gruppi).
A 7 giorni di vita il numero di Bifidobacterium spp. risultava superiore nel Gruppo 1 rispetto al Gruppo 2, con differenza statisticamente significativa (p<0.05), mentre non si differenziava tra Gruppo 3 e Gruppo 4. A 30 giorni non si sono osservate differenze significative nella conta di Bifidobacterium spp. tra Gruppo 1 e Gruppo 2 né tra Gruppo 3 e Gruppo 4. Sia a 7 che a 30 giorni di vita non si è evidenziata alcuna differenza statisticamente significativa nella conta di Bacteroides fragilis group tra i vari gruppi.

CONCLUSIONI: La IAP influisce sullo sviluppo iniziale della flora intestinale del neonato, riducendo la colonizzazione da parte dei bifidobatteri. L’allattamento materno esclusivo determina un numero maggiore di Bifidobacterium spp. a 7 giorni nei neonati non esposti a IAP. L’allattamento materno favorisce inoltre lo sviluppo della flora bifidogena nel neonato e il recupero, a 30 giorni, dei livelli normali di Bifidobacterium spp. nei neonati esposti a IAP.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 2 No 1 anno 2014
G. Tonti - pagina 29 >>
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