Rivista Italiana online la "Care"

Il taglio cesareo un altro modo di nascere
Monika Stablum, Arturo Giustardi
Il papà deve essere coinvolto dandogli dei compiti, di tenere la mano alla donna, facendolo entrare nella sala operatoria, per cercare di diminuire il trauma e lo shock dell’evento, e per accogliere il bambino.
Per il bambino il taglio cesareo di emergenza vuol dire “non posso finire il mio percorso”, sono molto arrabbiato. Il bambino non sa che gli viene salvata la vita. Dopo aver fatto il bonding in sala operatoria ed eventualmente il bagno, raccontare al bambino la sua storia (cosa è avvenuto nel travaglio e perché è stato fatto il taglio cesareo e quello che successo subito dopo). Questo deve avvenire in un momento in cui i genitori vengono supportati bene dal personale e quindi si possono risanare, e quindi vedere l'esperienza in un modo diverso, e cosi può iniziare il legame di cuore. Un nuovo modo per preparasi al taglio cesareo nel taglio cesareo elettivo. I genitori possono parlare giorni prima al bambino, spiegandogli come avverrà la sua nascita. Verrà preso velocemente, asciugato etc. e portato dopo dalla mamma e dal papà e loro rimarranno vicino a lui.
Dovremmo dare tempo, prima dell’intervento, per prepararci sia fisicamente che psicologicamente.
Fare la doccia.
Massaggiare le gambe, piedi, schiena.
Massaggiare la pancia e il punto dell’incisione.
Cantare, vocalizzare, andare in contatto con il papà e il bambino, durante il viaggio per la sala operatoria.
Durante il taglio cesareo: sia nel cesareo di elezione che di emergenza, se la mamma subisce una anestesia totale chiede al papà di stare in contatto con il bambino mentalmente.
Per quanto è possibile essere presente, stare in contatto con il bambino.
Percepire il proprio corpo.
Essere consapevole che ci sarà una apertura, una ferita, che il parto si esplicita attraverso la parte superiore della pancia.
Questa via del parto e per la donna una esperienza corporea profonda.
Con l'aiuto del medico, ostetrica, anestesista durante l’incisione la donna può essere presente. Per esempio con un specchio.
Quando arriva il momento che il bambino viene preso: dare il permesso al bambino di uscire dalla porta dalla pancia.
Importante per i genitori rimanere presenti, non ritirarsi, i medici, ostetriche, anestesisti sono gli esecutori, ma i genitori sono la presenza.
Spiegare al bambino cosa succede passo per passo.
Adesso si taglia, si prepara la via di uscita.
Quando diventa freddo e vedi la luce: sputa prima fuori il muco e poi incomincia a respirare.
Ci sono tante persone presenti che sono qua e si occupano di te, mamma e papà sono anche qua ti stanno vicino, con la mente e con il corpo.
Sull’ isola neonatale: il papà chiama il bambino per nome, comunicandogli: che è arrivato al posto giusto, il tuo papà è qua con te, la mamma è vicina e sta bene. Se i papà non possono entrare in sala operatoria, lo facciamo noi come operatori, diamo il benvenuto al bambino. Indipendente quale esperienza fa il bambino durante il parto, importante con quale attenzione, e come viene accolto, per minimizzare il trauma. La psicologia prenatale ci ha insegnato che la prima esperienza che facciamo e la gravidanza e parto nella nostra vita, che si possono sempre ripetere, per diminuire i traumi è importante come viene accolto il bambino, in un ambiente favorevole, accudito con amore è rispetto.
Il bambino viene messo sul petto della mamma durante l’intervento, e lo lasciamo li, per favorire la fase del bonding e inizia la suzione, se è possibile, ovviamente secondo le condizioni della mamma e del bambino, rispettando i loro tempi. Se le condizioni della mamma impediscono il contatto pelle a pelle lo lasciamo fare al papà.
Quando è possibile facciamo il ribonding: il ribonding vuol dire ricreare il legame, che si è interrotto (separazione dopo il cesareo o parto per motivi di salute da parte del bambino o della mamma o per motivi logistici), ogni separazione deve essere spiegata al bambino e motivata. Tenendo conto che la separazione dovrebbe essere fatta raramente e solo se veramente necessaria, per diminuire lo stress che ne deriva. In presenza della mamma e del papà, facciamo al bambino un bagno caldo, lo asciughiamo e lo posizioniamo sulla pancia della mamma, facendogli rivivere il suo parto e il bonding. Concludiamo il ribonding facendo un massaggio con lunghe strisciate, dalla testa ai piedi, alla coppia madre bambino e dando leggermente pressioni alle piante dei piedi, e questo lo può fare il papà (durante il travaglio il feto ricevo un massaggio che stimola tutto la sua cute il sistema nervoso), e noi lo recuperiamo facendo dopo, il massaggio aumenta l’attaccamento fra mamma e bambino aumenta la difesa immunitaria aiuta alla maturazione del sistema nervoso. Durante il ribonding, il bambino si orienta da solo, si avvicina al seno, teniamo conto che i riflessi primordiali persistono per tanti mesi. Il feto nella pancia della mamma si esercita, esplora tutto la parete uterina è un piccolo scalatore, e dopo nove mesi, vuole mettere in atto sulla pancia della mamma le sue capacità e vuole attaccarsi da solo al seno.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 2 No 1 anno 2014
M. Stablum, A. Giustardi - pagina 22 >>
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