Rivista Italiana online la "Care"

Imprinting di coscienza del neonato e prospettive sulla sua crescita personale:
ipotesi per un precoce ‘Child Keeping’.
Chiara Sozzi
Pedagogista clinica
entro il terzo anno di età - ne scompare anche la percezione che ne ha il bambino stesso (Sozzi, 2011, p.52). Ma - come ci spiega Stern - quando i contenuti dei due sensi del sé soggettivo (Coscienza interna) e intersoggettivo (Coscienza esterna) non corrispondono, non ci può essere continuità tra loro e le esperienze del sé intersoggettivo non si integrano con il senso interiore di sé, generando un’interazione disarmonica col “mondo” dei genitori (Martelli Annovazzi, 1996). Allora si crea una frattura tra il mondo interiore ed il mondo esterno, dando l’imprinting di una personalità conflittuale, in atteggiamento di difesa dall’esterno. E se ancora l’interazione preverbale emozionale e gestuale dei primi mesi manteneva almeno parzialmente una buona sintonizzazione genitore – figlio, l’interazione verbale incomincia ad instaurare nel bambino allo stesso tempo distanza dal genitore, e separazione dalla parte interiore di se stesso. Mantenere e proteggere l’integrità della coscienza del bambino richiede che la prima immagine che abbiamo di noi stessi – nel rispecchiamento che il genitore fa di noi - trovi la possibilità di vedere il proprio volto completo – sia di essere sensoriale e razionale che vive nel mondo esterno, che di essere con una consapevolezza profonda che guarda in un vasto mondo interiore. Da subito la coscienza interiore del neonato non vede rispecchiata nei genitori l’immagine della propria realtà integra di coscienza, ma solo quella ristretta all’io psicologico cognitivo che si sta strutturando: il suo sé intersoggettivo: la coscienza esterna. Mentre il genitore omette di parlare di realtà interiori che il neonato “conosce” e la sua coscienza interiore viene ignorata, viene anche annullata dall’immagine intersoggettiva di sé. E’ così che la nostra identità di essere consapevole in una Coscienza interna, viene progressivamente cancellata con l’imprinting. Per come sembra vadano le cose - la Coscienza interna del neonato - che ha costituito il nucleo unificante della propria identità durante la vita uterina e nella fase neonatale di autoassorbimento - alla nascita incomincia a scoprire che nel mondo dei genitori non può esistere. Il Child keeping è volto allora ad operare l’integrazione dell’identità primaria della Coscienza interna con la Coscienza intersoggettiva che si va formando, tenendole unite, in interazione e supporto l’una all’altra (Sozzi, 2013, pp.148 e seguenti; in pubblicazione Cap.3). L’atteggiamento relazionale di Child Keeping deve attivarsi da quando si avvia la formazione di un Io psicologico, già nel corso della vita fetale, a partire dal 5° mese di gravidanza. Incontriamo la prima immagine di noi stessi, nel modo in cui i genitori ci rappresentano ai nostri occhi.
La qualità di questa loro rappresentazione costituisce in qualche modo l’imprinting alla nostra coscienza per il senso del sé che emergerà e che porteremo con noi per il resto della vita. La qualità di questa rappresentazione farà in modo che l’Io psicologico che si va formando, diventi disponibile ad imparare come rappresentare dentro alla propria mente l’immagine completa di sè, come Coscienza che sa anche rivolgersi a se stessa , agli altri ed alla realtà “da dentro”, o che si predisponga a difendersene. Il rifiuto a percepirsi “da dentro” inibisce lo sviluppo della capacità di “mentalizzare” - cioè di interiorizzare le proprie esperienze emotive, riferendole ad una realtà psichica interna (Migone P.). Se impariamo a rappresentare via, via nella mente le nostre esperienze emozionali, oppure no, dipende dall’immagine di noi che ci rimandano i nostri genitori: è piacevole , o ci dà sofferenza ? E’ aderente alla realtà, o illusoria ? Fa spazio alla Coscienza interiore ? La capacità si sentire se stessi è ancora in parte presente nel neonato e nel bambino preverbale. Continuerebbe ad esserci - anche se maggiormente filtrato dal “rumore” delle percezioni esterne veicolate dall’attenzione in onde beta - se non venisse negata dalla percezione che hanno di lui i genitori. Probabilmente le due funzionalità cerebrali neuroni specchio / corteccia possono coesistere, quando viene lasciato spazio al neonato per i suoi stati di immersione, evitando di distoglierlo col richiamo a focalizzarsi in modo attivo e vigile sulla Coscienza esterna. Permettendogli l’attenzione rivolta all’interno - sia nel sonno, che nelle sue fasi di veglia non focalizzata sulla interazione sensoriale e motoria con l’esterno – il neonato può conservare il continuum della sua coscienza interna, ed elaborare progressivamente l’integrazione ad essa dei funzionamenti della coscienza esterna. Così svilupperebbe progressivamente un’interfaccia sempre più estesa di organizzazione del mondo spazio temporale - forse con un una progressione più lenta, ma in modo armonico e coerente con il continuum centrale della sua coscienza interna - senza che l’identità originaria di sé venga disorientata. Questi momenti di attenzione rivolta all’interno, invece di essere ritenuti “tempi morti” per il suo sviluppo psicologico, potrebbero offrire già dalla nascita la conservazione e lo sviluppo della capacità di immergersi in se stessi, focalizzandosi sul sé emergente, la coscienza interna originaria: caratteristica che nella vita adulta caratterizza le menti creative.
P. Fonagy ha sviluppato il concetto di "metacognizione", che definisce “ reflective self function” cioè "funzione del sé riflessivo". Il sé riflessivo (interiore) per Fonagy viene stimolato dalla capacità dei genitori di capire il pensiero dei bambini:
Rivista Italiana online "La Care" Vol 2 No 1 anno 2014
Chiara Sozzi - pagina 14 >>
biblio
  1. Benzoni Stefano, Il presente discontinuo. Esperienza, coscienza e soggettività del neonato, Il Saggiatore, Milano, 2004
  2. Damasio Antonio – Emozione e coscienza, Adelphi, Milano 2000; - Fonagy Peter - Regolazione affettiva, mentalizzazione e sviluppo del sé- Raffaello Cortina, Milano 2005;
  3. Gabaglio Letizia, Comunicare con il pensiero, Le Scienze, N. 540, agosto 2013,Gruppo editoriale L’Espresso;
  4. Hobson J. Allan, Sognare – Una nuova visione mente – cervello, Di Renzo Editore, Roma, 2011;
  5. Karavatt Matteo, Psicologia del profondo e tradizioni spirituali – Il Sé coscienza in Occidente e in Oriente, Magnanelli edizioni, Torino;
  6. Lausley Steven, in Ovadia Daniela, ‘Che cos’è la coscienza ?’ in La chiave della Coscienza - Mente & cervello n.85, anno x, Gennaio 2012;
  7. Migone Paolo, Introduzione all’articolo di Peter Fonagy, Attaccamento, sviluppo del Sé e sua patologia nei disturbi di personalità , in Psychomedia, Salute mentale e comunicazione, http://www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/fonagy-1.htm-
  8. Martelli Annovazzi Lori , Lo sviluppo del senso del sé - Ciclo di conferenze del programma scientifico ‘95-’96 della Fondazione Bonaccorsi, 19 marzo 1996;
  9. Owen Andrew, in Daniela Ovadia ‘ Stati di coscienza’ in La chiave della Coscienza - Mente & cervello n.85, anno x, Gennaio 2012;
  10. Noe Alva - Perché non siamo il nostro cervello. Una teoria radicale della coscienza, Raffaello Cortina, 2010
  11. Kuhlmann Meinard, Che cosa è reale ?, le Scienze, N. 542, Ottobre 2013 ; - Rex Erica, Un viaggio oltre l’angoscia, Mente &cervello, N.102, Anno XI, Giugno 213;
  12. Righetti Pier Luigi - Psicologo e psicoterapeuta - Elementi di psicologia prenatale, Edizioni Magi, 2003; - Sozzi Chiara, Child keeping: effetti dell’imprinting cognitivo sulla formazione dell’identità di sé nel bambino, Il giornale italiano di Psicologia, Anno 10, N°21, luglio-dicembre 2011, Anpep editore;
  13. Sozzi Chiara, Nuovi codici dell’amore. Trasformare l’imprinting tra genitori e figli – Vol. 1°, Ilmiolibro kataweb - Gruppo editoriale L’Espresso – Roma - Marzo 2013 ; Nuovi codici dell’amore – Child keeping: una doppia chiave di accesso alla coscienza – Vol.2°, Imminente pubblicazione con kataweb - Gruppo editoriale L’Espresso;
  14. Stern Daniel - Il mondo interpersonale del bambino- Bollati Boringhieri, Torino 1987; - Tononi Giulio in Ovadia Daniela, ‘Che cos’è la coscienza ?’ in La chiave della Coscienza - Mente & cervello n.85, anno x, Gennaio 2012;
  15. Tononi G. , Phi: viaggio dal cervello all’anima, Codice editore, in uscita 2013;
  16. Tononi Giulio e Chiara Cirelli – La funzione del sonno, in Le Scienze, Edizione italiana di Scientific American, N. 542 , Ottobre 2013;
  17. Varela Francisco, Neurofenomenologia: una soluzione metodologica al ‘problema diffcile’ Trad. italiana in pluriverso, n.3 - 1997, http://www.oikos.org7varelaneurofenomenologia.htm;
  18. Verny Thomas, Bambini si nasce, BOnomi editori, Pavia, 2002; Vilayanur S. Ramachandran, L’uomo che credeva di essere morto, Milano, Mondadori, 2012;
  19. Vlahos James, Coscienza – Assassini nel sonno – Nella terra di nessuno tra sonno e veglia, il delirio della mente può rivelarsi tragicamente reale, Le Scienze, N.531, Novembre 2012- Gruppo editoriale L’Espresso;
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