Imprinting di coscienza del neonato e prospettive sulla sua crescita personale:
ipotesi per un precoce ‘Child Keeping’.

Chiara Sozzi
Pedagogista clinica

Infine vediamo come la teoria di Vilayanur Ramachandran, Neuroscienziato, offra un avvicinamento successivo alla possibilità di fondare scientificamente una possibile funzionalità del cervello come “Coscienza interna”.
Secondo le sue innumerevoli osservazioni su pazienti affetti da lesioni cerebrali, la coscienza ha due modalità diverse di funzionamento.
Si può riscontrare attività cerebrale con dominanza della corteccia cerebrale sull’attività dei neuroni specchio, oppure con dominanza dei neuroni specchio sull’attività della corteccia cerebrale.



L’indicatore è come la coscienza osserva la propria dimensione interna, od il mondo esterno, che nelle due differenti dominanze vengono inquadrati da una diversa prospettiva. ‘La neurologia ci dice che il sé consiste di

molte componenti, e l’idea che sia unico e unitario potrebbe benissimo essere un’illusione. […] Quel pezzo di carne all’interno della nostra volta cranica non solo genera un resoconto “obiettivo” del mondo esterno, ma sperimenta anche, direttamente, un mondo interno, una ricca vita intellettuale fatta di sensazioni, significati e sentimenti. Particolare più misterioso di tutti, il cervello rivolge la visione delle cose anche verso se stesso, generando il nostro senso di autocoscienza.[…] La gente usa spesso la parola “coscienza” in modo approssimativo, per definire due cose diverse. La prima sono i qualia, ovvero le qualità soggettive dell’esperienza immediata […] e la seconda il sé che le sperimenta’ (Ramachandran, 2011, p. 271).
Nella modalità di dominanza della Corteccia cerebrale la prospettiva è il controllo sull’ambiente esterno: “Io interagisco e modifico il mondo materiale che mi sta attorno in modo efficace. Mi concentro sui particolari, valuto, discerno, pianifico e intervengo”. La prospettiva di dominanza dei Neuroni specchio pone invece se stessi come “Io, cittadino dell’universo di coscienza, o degli universi di coscienza, di cui questo mondo materiale è uno dei molti mondi possibili”.



La modalità “neuroni specchio” è stata descritta da Ramachandran purtroppo solo riferendosi alla sua esperienza medica, in base alle testimonianze di soggetti entrati in stati di pre – morte, o di pazienti con lesioni di alcuni sistemi inibitori dell’attività dei neuroni specchio.